La consulta nazionale per la pastorale della sanità fin dai suoi primi incontri ha ritenuto opportuno stendere una nota con dette linee operative per un cammino. I contributi sono venuti dai suoi membri, anche tramite le consulte regionali. Dico grazie a quanti hanno collaborato in spirito di servizio. Due motivazioni sono state alla base degli orientamenti: ricordare all’intera chiesa italiana la sua missione verso chi è nel dolore e dare umile testimonianza del valore della vita anche quando è provata dalla sofferenza. Nella lettera sul dolore il papa afferma che «Cristo allo stesso tempo ha insegnato all’uomo a fare del bene con la sofferenza e a fare del bene a chi soffre» (SD 30). E nel motu proprio Dolentium hominum, con il quale istituisce la Commissione pontificia per la pastorale degli operatori sanitari – ora, in virtù della costituzione apostolica Pastor bonus, Pontificio consiglio – ricorda che la chiesa, sull’esempio di Cristo, «nel corso dei secoli, ha fortemente avvertito il servizio ai malati come parte integrante della sua missione» (n. 1). Chiamata e mandata a servire 1 uomo la chiesa lo incontra in modo particolare nella via del dolore e questa è «una delle vie più importanti» (SD 3). Ma non solo per far del bene, anche per ri-ceverne! La sofferenza nasconde e svela una vocazione e una missione di amore, per quanto difficile e misteriosa: «completa la passione di Cristo» e partecipa della sua redenzione fino a condurre alla gioia (Col 1,24).
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